Quando piantare i carciofi: ecco la guida definitiva

Ortaggi amatissimi e molto integrati nel tessuto gastronomico italiano, i carciofi risultano essere particolarmente presente in tutte le culture e colture dell’area mediterranea, successivamente importata anche in aree del mondo dal clima simile a quello europeo e nord africano. Piantare carciofi può essere una grande idea se abbiamo un giardino o un orto, rispettando le tempistiche.

Capire soprattutto quando piantare i carciofi risulta essere infatti tanto fondamentale quanto comprendere come farlo effettivamente parlando. Se siamo alle prime armi è sconsigliabile parlare di una semina, ma è meglio partire dall’azione del piantare le giovani piante già cresciute. In questo modo potremo avere a che fare con situazioni più semplici da gestire, come vedremo nella guida.

Pianta apprezzatissima

Il carciofo è una forma “domesticata” ma che resta parzialmente selvatiche del cardo selvatico, dove non si consumano i fiori ma direttamente i rizomi, ossia esattamente le parti esterne, prevalentemente costiuite dalle foglie molto carnose e decisamente duttili per l’utilizzo. Il termine carciofo è una derivazione antica che quasi certamente arriva dall’arabo.

La produzione dei carciofi in Italia è molto conosciuta ed apprezzata, in quanto il Bel Paese si trova anche in una posizione molto vantaggiosa ed adatta alla coltivazione di questi amati ortaggi, dai quali si ricavano tante altre preparazioni, dai prodotti officinali fino ad un famoso liquore (e altre varianti) a base proprio di carciofo, come il noto quanto apprezzato Cynar (dal nome scientifico della pianta).

Quando coltivare

Generalmente il periodo migliore per coltivare carciofi è iniziare come detto non dal seme ma da parti di pianta già cresciuta, ad esempio i carducci oppure gli ovuli, i primi crescono alla base delle piante durante la fioritura, mentre gli ovuli, che non è nient’altro che la forma acerba della “testa” del carciofo. E le migliori condizioni tempistiche prevedono la messa a dimora a marzo o aprile:

  • Alternativamente possiamo farlo anche in autunno prima però delle gelate
  • Basta acquistare o procurarci degli ovuli oppure carducci sviluppati in vivaio
  • Prima di innestare il tutto dobbiamo vangare con energia anche fino a 30 – 40 cm di profondità
  • I carciofi crescono abbastanza lentamente anche se innestatsi ma sono da classificarsi come piante perenni, in quanto possono sviluppare frutti per vari anni

La vangatura è essenziale per eliminare tracce di precedenti coltivazioni e mettere il terriccio nelle condizioni giuste per ospitare le nuove piante, ricordando che la concimazione e rendere il terreno ben drenante è essenziale. Conviene fare ricorso allo stallatico o un mix di concimi concepiti appositamente, possibilmente a lento rilascio.

I carciofi possono essere, anzi devono, essere potati eliminando proprio le parti da utilizzare come innesto: i carducci sono la parte già parzialmente maturata degli ovuli, quindi vanno eliminati in estate questi ultimi, mentre i secondi possono essere eliminati semplicemente staccandoli (o ancora meglio con un paio di guanti e cesoie).

Lascia un commento