Come si annaffia un bonsai? Ecco la risposta

I bonsai, dei piccoli alberi di dimensioni ridotte e testimonianza di un’arte millenaria nata in Cina ed evolutasi in Giappone, richiedono cure molto particolari se si vuole che prosperino. Tra queste, una delle più importanti è sicuramente l’innaffiatura che deve essere eseguita con attenzione in modo da evitare pericolosi danni alle radici e conseguenti problemi per la salute della pianta stessa.

A differenza delle piante in piena terra i bonsai, per potersi definire tali, crescono soltanto in vasi di piccole dimensioni e dunque con una quantità di terreno limitato; ciò fa si che le loro radici siano molto più suscettibili a stress idrici. Una innaffiatura inadeguata, infatti, può portare a eccessi d’acqua e favorire la proliferazione di funghi o al contrario a siccità (poca acqua) che porteranno le radici a seccare rapidamente.

Quando annaffiare i bonsai?

Sapere quando è il caso di annaffiare i nostri bonsai è un qualcosa che dipende da molti fattori quali specie, clima, tipo di terreno e dimensioni del vaso; non esiste dunque una regola precisa da rispettare ma alcuni fattori possono aiutare a capire quando è necessario, come ad esempio il terreno (un terreno asciutto indica che è il momento di irrigare). Anche la pianta può darci diverse informazioni, basta guardare le foglie; quando cadenti, arricciate o opache indicano una carenza d’acqua che deve essere colmata al più presto.

Anche il periodo dell’anno può darci preziose indicazione su quando e quanto è necessario innaffiare. Tra primavere ed estate, ad esempio, le temperature aumentano e questo può far si che il tasso di evaporazione sia maggiore rendendo dunque necessarie irrigazioni più frequenti. Tra autunno e inverno, invece, questo fenomeno è rallentato, quindi può essere il caso di ridurre le innaffiature.

Il modo corretto di innaffiare i bonsai

Bisogna innanzitutto tenere presente la frequenza delle innaffiature, che varia a seconda di alcuni aspetti, quali specie, clima e substrato. Alcune specie, per esempio i pini, tollerano meglio la siccità rispetto a piante tropicali; in secondo luogo, a seconda del clima in cui si trova il vostro bonsai, potranno essere necessarie irragazioni più o meno frequenti; in ultimo il substrato che, se ben drenante, può richiedere più acqua. Ciò detto, esistono 3 metodi per innaffiare i bonsai:

  • il metodo tradizionale
  • il metodo dell’immersione
  • tramite spruzzatore

Il metodo tradizionale richiede un piccolo innaffiatoio e prevede un innaffiatura lenta e profonda; in questo caso dovrete versare l’acqua lentamente sulla superficie del terreno fino a quando non fuoriesce dai fori di drenaggio (dovrà quindi penetrare sino alle radici). Il metodo dell’immersione è utile quando il terreno è molto secco e non riesce ad assorbire bene l’acqua.

In questo caso vi basterà riempire una bacinella un po’ più grande del vaso del bonsai e successivamente immergere quest’ultimo all’interno sino al bordo, lasciandolo in immersione per 5 o 10 minuti. Il terzo metodo, con spruzzatore, è adatto a quelle specie tropicali che richiedono tassi di umidità più alta e dunque potrete bagnarne le foglie. In tutti i casi ricordate di usare acqua priva di cloro e a temperatura ambiente.

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