Ci sono numerose filosofie di pensiero secondo le quali gli elementi d’arredo che si scegliere di porre in casa come abbellimento degli ambienti, in modo funzionale o meno, seguono una forte propensione verso ciò che è l’energia che sono in grado di rilasciare. Quindi, se si opta per una pianta che è perfetta e ciò che risulta davvero ideale come elemento casalingo, si deve fare riferimento a una serie di fattori.
Tra le varie teorie che esistono sotto questo profilo, ce ne sono alcune che vertono proprio a considerare alcune piante cariche di energia negativa e, per questo motivo, si considerano porta sfortuna; quindi non sono indicate per essere posizionate dentro casa (ma nemmeno all’esterno, per esempio in giardino), optando invece per tutt’altre scelte, sicuramente energeticamente migliori.
Ecco quali sono le teorie sull’energia positiva in casa
Partiamo dal presupposto che si tratta solo di credenze, più o meno condivisibile, a cui si è liberi di credere oppure no; ma molti che entrano a conoscenze con questo tema, alla fine della fiera tendono sempre per cedere a qualche cosa che per loro abbia o meno una valenza reale. Questo pensiero è totalmente finalizzato a creare un ambiente qual è quello della propria casa, dove si abita e si vive, come se sia sicuro e confortevole, dove ci si sente a proprio agio, e dove non si deve temere nulla.
Tra le teorie in tal senso c’è quella del Feng Shui, un’antica disciplina cinese che si basa su un approccio olistico per trasformare l’energia positivi dei nostri spazi abitativi, elementi ornamentali compresi, in senso positivo, alimentando e incoraggiando salute, felicità e prosperità. Alla base, inoltre, di questa teoria ci sono 7 regole d’oro: eliminare il disordine, riequilibrare i 5 elementi (legno, ovvero le piante; fuoco, ovvero le candele; terra, ovvero pietre e cristalli; metallo, ovvero oggetti metallici; e acqua, tutto ciò che richiama i giochi d’acqua), massimizzare la luce naturale, dare adito al flusso di energia, rafforzare il centrare della casa, proteggere l’ingresso e vivere con gratitudine e intenzione positiva.
Quali piante allora non mettere in casa?
Canalizzare allora l’energia positiva deve diventare la nostra priorità e questo possibile solo se si tiene in conto che ci sono altri obiettivi a cui puntare, ovvero cercare di dare spazio alle piante belle sì, ma anche molto positive per noi e per attirare fortuna, salute e felicità. Secondo la tradizione popolare, infatti, ci sono delle piante in particolare da evitare e sono quelle di seguito:
- tutte le piante con le spine: questo perché secondo una credenza antica, le spine che terminano la pianta possono attrarre energia negativi e sono sinonimi di conflitti e liti
- piante appassite o secche: sono queste sinonimi di morte, quindi incanalano in casa sono un’atmosfera nefasta
- piante tossiche: tra tutte il Lirio di Pace, che, sebbene sia una pianta popolare per la purificazione dell’aria, si dice che possa portare sfortuna se non curata adeguatamente, quindi è bene non rischiare
- piante con le foglie scure: in questo caso il Filodendro, che sembrerebbe attirare energia positiva ma portare solo quella negativa
- aloe vera: che secondo alcune culture è una pianta che tende a portare sfortuna, soprattutto quando non fiorisce
- fico: associato a eventi di perdita, che in casa sono sinonimo di cadute economiche.
E’ importante tenere in conto anche che queste piante sono solo alcuni esempi tra quelle che generalmente dalle diverse culture presenti nel mondo sono considerate appunto come portatrici di energia negativa. Si tratta ovviamente di racconti legati a miti del passato che però incidono anche nel presente sul nostro modo di interpretare chiaramente questa storia dell’energia positiva o negativa in merito alle piante che mettiamo in casa.
Insomma, pensare che l’energia positiva, o negativa, sia incanalabile in casa propria per mezzo dell’arredamento è qualcosa che risulta non molto facile da comprendere, ma molti ci si avvicinano nonostante l’incredulità, senza molta convinzione ma con la totale sensazione che si tratti di qualcosa che può trarre solo un po’ di vantaggio nella propria vita.