Come innaffiare le piante grasse: ecco il trucco del giardiniere

Le piante grasse configurano alcune tra le più apprezzate forme di vegetali, idealmente quasi sempre si tende a considerarle “piante facili” da gestire e tra le altre cose anche da innaffiare. Questo è vero, ma in parte soltanto in quanto anche le piante di questo tipo, che rientrano nella più generica categoria delle piante succulente, devono essere innaffiate nel modo giusto.

Non esiste una regola specifica che va bene per tutte, quanto piuttosto una serie di attenzioni che portano le piante succulente ad essere trattate in modo estremamente simile alla quasi totalità, con qualche eccezione, e non è assolutamente vero che queste tipologie necessitano di poca acqua o addirittura quasi niente in termini quantitativi.

Piante succulente

Dipende molto dal tipo di habitat che è nativo per ogni singola pianta succulenta: si usa questo termine per definire tutte quelle specie vegetali che presentano alcune caratteristiche fisiche e metaboliche che attraverso una più o meno prolungata evoluzione le hanno portate a resistere molto meglio ai periodi di siccità, quindi a conservare buona parte dei liquidi al proprio interno.

La parola pianta grassa fa venire in mente quella priva di foglie tradizionali e fiori (anche se molte tipologie fioriscono in modo evidente in periodi definiti dell’anno), sostituite da spine ma anche semplicemente da foglie o fusti che diminuiscono al minimo la dispersione di umidità, a causa soprattutto di una necessità fisica. Per questo motivo molto semplice, l’irrigazione è fondamentale.

Come irrigare le piante grasse

Se buona parte delle piante grasse può resistere di più e meglio alla mancanza di umidità questa è comunque fondamentale per permettere loro di sopravvivere a lungo, di seguito ci prenderemo cura nel fornire alcune informazioni legate all’irrigazione delle piante grasse in senso generale, sotto forma di consiglio vero e proprio così da comprendere il tutto al meglio:

  • Impiegare sempre vasi con drenaggio adeguato, con fori sul fondo e con una superficie di terreno o substrato molto drenante: ghiaia, sabbia, argilla espansa sono fondamenti, da piazzare sul fondo del vaso
  • Meglio controllare prima di irrigare, se siamo poco pratici c’è la prova del “dito”, basta inserire un dito della mano nel terreno per alcuni cm ed irrigare solo quando a tatto ci sembra molto secco fino alla punta del dito

Attenzione inoltre, soprattutto durante l’inverno e l’autunno al sottovaso: l’acqua che si forma sul fondo del vaso infatti causa una forma di “tappo” che può far marcire le piante in modo effettivo oltre ad essere un ottimo ricettacolo delle zanzare, che sono alla costante ricerca di masse di acqua dove far schiudere le proprie uova, meglio fare attenzione.

Inoltre non conviene mai innaffiare la pianta stessa se non con una leggera vaporizzazione durante i periodi particolarmente secchi, bagnare la pianta grassa può causare infatti la comparsa di muffe sulle foglie che non sono abituate a lunghi periodi esposti, e quando possibile meglio puntare su acqua piovana.
Se la pianta è difficile da irrigare nel substrato possiamo impiegare la tecnica di inserire il vaso in una bacinella d’acqua per alcuni minuti e poi lasciarla “scolare”.

Lascia un commento